A z i e n d a
Fin da piccolo seguivo mio padre, da molti anni cantiniere in un’azienda Montalcinese, durante il suo lavoro.
Poi all’età di quattordici anni ho cominciato a lavorare, così ho iniziato la mia esperienza agricola in vigna imparando a conoscere le viti ed il loro ciclo vegetativo, ho appreso a curarle, potarle, fare gli innesti.
Credo nel Brunello di Montalcino e credo nelle caratteristiche uniche che riesce ad esprimere il Sangiovese coltivato a Montalcino.
L’azienda Cava d’Onice è gestita unicamente da me e dalla mia famiglia.
I miei vini devono essere l’espressione pura del territorio in cui nascono.
Come tutto è iniziato
L a n o s t r a s t o r i a
Nei primi anni ’80 mio padre, Valter Nannetti, acquistò il podere “Colombaio” con annessi circa 2000 mq di vigneto. Dieci anni dopo ha inizio la ristrutturazione della casa colonica e, successivamente, insieme, abbiamo avviato la sistemazione del vigneto, iscritto poi nel 1995 a Brunello di Montalcino.
Durante la sua vita, mio padre ha lavorato per una storica cantina di Montalcino, svolgendo le oggi giorno conosciute funzioni di enologo e cantiniere. Fu proprio in quest’occasione che mi sono avvicinato ed appassionato al mondo del vino, iniziando così anche io a collaborare con importanti aziende del territorio.
La crescita dell’azienda è stata ben visibile nel corso degli anni, basti pensare che il tutto è iniziato con un singolo vigneto (il Colombaio) ed una produzione totale di sole 266 bottiglie. Nonostante il vigneto fosse stato incrementato di circa 3000 mq, dando inizio alla produzione nel 1997 di Rosso di Montalcino DOC e di Brunello di Montalcino DOCG annata 2000, i numeri non potevano senz’altro competere con le altre aziende esistenti sul territorio. Proprio perché si trattava della pima produzione, la nostra volontà è stata quella di numerare a mano ogni singola bottiglia, così da rendere unico e prezioso il punto di inizio.
Nonostante il duro lavoro però, la passione per il vino e la voglia di creare qualcosa di mio non sono mai scemati, così nel 2005, mia moglie ed io abbiamo preso in affitto un piccolo vigneto ed intrapreso il nostro percorso. Ebbe così inizio la produzione del nuovo Brunello, noto come Cava d’Onice, che affianca il già esistente Brunello di Montalcino Colombaio.
Il nuovo nome è un omaggio a quella cava di onice, di età etrusca, situata a Castelnuovo dell’Abate, dove vi era quel piccolo appezzamento di terreno. Il nostro emblema invece, raffiguranti le due lettere N e L, è rappresentano le iniziali dai nostri cognomi (Nannetti e Lopez), le quali sono riprodotte tramite una composizione di piccoli scalpelli stilizzati che rimandano all’idea di lavori all’interno della cava.
Il primo vigneto, così come la cantina, appartenente alla mia famiglia sin dalle origini è situato a 1 KM dalle mura del paese. Gli altri vigneti che vanno a costituire il nostro Brunello Cava d’Onice, li possiamo invece trovare distribuiti su tutto l’areale ilcinese.
Le vigne più importanti sono nei pressi della Basilica dell’Osservanza, limitrofe ad alcune aziende che hanno fatto la storia e la fortuna del Brunello di Montalcino, e si affacciano nella bellissima vallata della bassa Val d’Orcia.
Come tutto è iniziato
L a n o s t r a s t o r i a
AWARDS
I t a l y ' s M o s t R e c o g n i z e d W i n e r y
crafts people
M e e t O u r K e y P e o p l e
Bruno Rossi
Founder & Owner
Fillipe Moratti
Executive Director
Agatha Rossi
Senior Winemaker
Ella Campo
Viticulture Manager
Milestones
O v e r F i v e D e c a d e s o f H i s t o r y
1967
The Beginning
1968
Building the Winery
late 70-ies
New Sorts in the Vineyard
1979
First Art Events
80-ies
New Sorts in Vineyards
1979
First Art Events
sustainability
M i n d f u l n e s s o f t h e E n v i r o n m e n t
As part of the agricultural industry, we fully depend on our surrounding, just as it depends on us. That’s why we grow our produce organically and sustainably. Over the past decades the carbon footprint of the winery has been positive, which is something we’re really proud of.
As part of the agricultural industry, we fully depend on our surrounding, just as it depends on us. That’s why we grow our produce organically and sustainably. Over the past decades the carbon footprint of the winery has been positive, which is something we’re really proud of.